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Madeira. Dove l’Atlantico e’ piu’ verde

Madeira. Dove l’Atlantico e’ piu’ verde

L’isola è vivace tutto l’anno per il clima sempre mite Un tuffo nella natura secolare, dove fare trekking lungo le levadas o scendere in picchiata sulle slitte Trionfo di frutta e fiori, gallerie d’arte a cielo aperto, la basilica dove si venera un imperatore.



Il termometro non scende mai sotto i 16 gradi, nemmeno in inverno. E in questa isola – che è vulcano e scogliera, montagna e mare, frutteto e vigneto- il turismo s’è insediato dall’inizio del Novecento, è cresciuto negli anni Trenta e nonostante fasi alterne è diventato la prima risorsa di Madeira paradiso portoghese in pieno Atlantico. Il clima mite e la luminosità del cielo – l’isola è ambita delle Correnti del Golfo – sono le attrattive che ne fanno una meta per ogni stagione. Inglesi e tedeschi incrementano gli arrivi ogni anno grazie ad una rete di voli diretti su Funchal, dotata di un aeroporto fin dal 1964, considerato tra i più pericolosi al mondo fino alla nuova pista di quasi 3 km inaugurata nel 2000, una portaerei in cemento armato costruita su 180 piloni, sul mare. Il traffico di 3 milioni e mezzo di passeggeri l’anno la dice lunga sulla vitalità del turismo:  Madeira dista 600 km dalla costa del Marco e 800 da quella portoghese, e non sono più tempi di caravelle.

La scoperta dell’isola avvenne già con quei grandi esploratori del Medeiterraneo che furono i Fenici, e fu ribadita da una missione capitanata da italiani e pagata da Alfonso IV del 1341. Tant’è: la descobertas si data però al 1419, quando dalla vicina isola di Porto Santo sulla quale erano approdati dopo una tempesta l’anno prima, arrivano a piantare la bandiera della corona Joan Goncalves Zarco, Tristao Vaz Teixeiera con Bartolomeu Perestrelo. Diventa l’ isola del legno, madera, coperta di foreste che col tempo cederanno lo scettro all’agricoltura.


FUNCHAL. Le vicende di conquista e pirateria, di porto franco ed economia coloniale sono ben narrate allo Story Centre, museo privato aperto tutti i giorni (10-18, http://www.storycentre.com) che offre una fotografia geostorica, insieme ad una terrazza dove annusare erbe e fiori tipici compreso il funcho,che sa di finocchio e si riassapora nei dolcetti e nelle zuppe. Il museo si trova nel quartiere antico di Funchal, tra Santa Maria e il mare: un tempo degradato, il reticolo di strade ospita oggi gallerie d’arte e caffè letterari, una miriade di ristoranti, basta seguire le porte dipinte dagli artisti che regalano la loro creatività sui muri.

Su tutto domina una spettacolare funivia dolomitica che collega la zona portuale con la montagna, dove Nostra Signora del Monte accoglie le spoglie dell’imperatore cattolico Carlo I d’Austria, morto a 34 anni di polmonite: 30 mila persone parteciparono al funerale nel 1922, era già in odore di santità. Un sovrano che pur a capo dell’esercito abdicò col ripudio della guerra.

Dalla basilica parte uno dei tragitti più folcloristici dell’isola: una discesa da brivido di un paio di km sui carros de cesto, le slitte in vimini su pattini di legno guidati dai carreiros, che da due secoli scivolano sul selciato ormai lucido. Il costo non è lieve, il divertimento garantito. Da non perdere i giardini botanici almeno quattro sul Monte, e il Mercato dos Lavradores, dove immortalare banchi di pesce spada e di frutta (tra gli incroci più curiosi l’ananas a forma e sapore di banana).

A NORDEST. Lasciando Funchal, affollato centro alberghiero e terminal di crociere, Madeira rivela la sua bellezza autentica e selvaggia nei borghi a nord, in un saliscendi di strade dove il traffico è agevolato da tunnel che bucano i monti come gruviera. Si possono praticare molti sport: due i campi da gol in posizione cinematografica; diving, surf e kite, parapendio, roccia ma soprattutto trekking. Lungo i 2 mila km di “levadas”, i canali scavati nel Seicento per convogliare l’acqua verso la pianura, si possono percorrere almeno venti diversi sentieri tra cascate (da non perdere il Caldeirao Verde), tra guglie annuvolate (5 ore e mezzo per il tragitto dal Pico di Areeiro al Pico Ruivo) e le 25 fonti. Si cammina nel tempo, nel bosco di laurisilva protetto dall’Unesco, con all’orizzonte le scogliere, le isole Selvagge dove è tornata la foca monaca, la bella dorata Porto Santo, nove km di sabbia e mulini a vento. Madeira è festa, sempre: per il vino in settembre, per Cristoforo Colombo in ottobre (c’è pure il Festival della natura), per Capodanno con i fuochi più celebri del mondo. Ed ancora carnevale sudamericano in febbraio e trionfo di fiori in maggio.



 

Informazione : www.visitmadeira.pt www.madeiratourism.com www.visitportugal.com

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